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giovedì 22 maggio 2014

20^ Prague Marathon

Trovo il tempo solo ora, dopo una decina di giorni di scrivere qualcosa su questa fantastica maratona.
Mi presento sulla linea di partenza, nella bellissima piazza dell'orologio, con alle spalle tutta la preparazione, svolta senza grossi problemi, e con un buon test finale alla Sarnico-Lovere due settimane prima.
Mezzora prima dello start devo correre in bagno, non mi era mai capitato, ma una "scarica" mi preoccupa, sarà invece solo un piccolo intoppo prima del via.
Si parte, da subito il ritmo è buono e, anche se il cielo è coperto e c'è piuttosto umido e caldo, riesco a correre bene.
I primi 4 km sono un passaggio tra il famoso ponte S.Carlo e la piazza, con un bagno di folla, poi si va oltre il fiume e sono una decina di chilometri piuttosto mossi, con qualche sotto passaggio.
Fino a qua niente di chè, salvo poi che questo tratto di gara lo ritroveremo gli ultimi dieci km, e qui la situazione cambierà.
Nel frattempo mi assesto su una media di 4':29"/km (reali non da Garmin che segna invece 4':25") e giro alla mezza in 1:34:21.
Intanto il vento si è fatto decisamente fastidioso e adesso inizia a piovere copiosamente.
Poi smette e torna il vento.
Sono ormai oltre il 30° e inizio a sentire le gambe stanche ma la media tiene e non ho grossi dolori.
Cominciano gli ultimi 10 Km con il tratto già corso alla partenza.
In questo tratto il pubblico è praticamente inesistente, come del resto in tutti i punti lontani dal centro storico.
Per la prima volta non ho una crisi che mi fa crollare la media e arrivo così al 39°.
Faccio due rapidi calcoli e capisco che non posso fallire il Personal Best di 3h:13':17" di Berlino, anzi se spingo posso stare sotto le 3h:10'.
Inizio così a spingere a 4:20 al chilometro, adesso i dolori li sento e in più devo fare 3 sottopassaggi.
Esco dall'ultimo con le gambe distrutte ma manca solo un chilometro.
Il rettilineo finale è fatto in grossi sanpietrini instabili, i dolori sono forti, e io non ne ho più.
Non voglio rallentare adesso.
Vedo la piazza.
Alzo le braccia e fermo il crono a 3h:09:06"
Mai corso una maratona così bene e senza entrare in crisi.

sabato 23 novembre 2013

27^ Turin Marathon



Arrivo a questa maratona 6 settimane dopo Berlino, la mia maratona, quella della prima volta sotto le 3h e 15minuti (3h 13’ 17”).
Non potevo chiedere a Torino di assomigliare neanche lontanamente a Berlino, sia per la bellezza e l’emozione che mi ha trasmesso la gara teutonica, sia per il tempo che avevo realizzato.
E’ la mia 12^ maratona e solo una volta in precedenza ne avevo corse tre in un anno.
In mezzo alle due un altro personale sulla mezza a Cremona (1h 26’) e una preparazione di mantenimento.
Non arrivo in gran forma, nè fisica nè psicologica.
Comunque sia è sempre una maratona.
La domenica mattina è coperta e la temperatura è attorno ai 8°C, l’ideale per correre.
La prima brutta sorpresa la incontro prima della partenza, quando l’assenza delle griglie crea una confusione da gara paesana.
Non capisco proprio il perchè dell’assenza delle griglie.
Siamo stipati tutti insieme, gente da 3 ore e gente da 5, ed in più dopo la piazza ci aspetta un bell’imbuto.
E’ il caos totale.
Passato il primo chilometro si comincia a correre fluidamente e le gambe girano.
Il percorso è filante ma senza anima viva a incitare.
Passo i primi 10Km a 44’44”, uhmm…. troppo veloce per la preparazione che ho avuto.
Prendo i sali (o meglio, quello che viene spacciato per sali) al 2° ristoro: mi basta un sorso per capire l’oscenità del contenuto, sembra una bibita super gasata; mi rovinerà lo stomaco per tutta la gara.
Il passaggio nel vari centri cittadini porta anche ad incontrare un pò di tifo, finalmente.
Confermo il passaggio alla mezza in 1h35”19”, ancora troppo veloce, ma le gambe girano.
Al 30° giro in 2h16’44” in leggero calo, ma è l’inizio del calvario.
Berlino mi presenta il conto e i tempi si alzano fino a sfiorare i 5’/km.
I dolori si accentuano e dureranno fino alla fine.
Il pubblico torinese si rivede solo all’ultimo chilometro, davvero bello.
Chiudo in 3h15”40”, un ottimo tempo insperato prima della partenza, ma tanta sofferenza.
Peccato per l’organizzazione che ha lasciato parecchio a desiderare per come ha gestito la partenza e i ristori, sicuramente non rifarò questa maratona.
Il pubblico è il classico italiano… assente.

lunedì 7 ottobre 2013

40^ BMW Berlin Marthon

Ho aspettato una settimana prima di scrivere qualcosa riguardo a questa Maratona, per permettere alla mia testa di metabolizzarla meglio.
Avevo sempre pensato che riuscire a prepararla tra luglio e agosto era una pazzia: troppo caldo per fare i lunghissimi!
Non so cosa mi ha spinto quel giorno di giugno ad iscrivermi, chiaramente tramite tour operator, visto che i pettorali sono stati bruciati in poche ore.
Ho iniziato subito a prepararlo, tanti chilometri corsi di prima mattina, tante ore sacrificate la sera per andare a letto presto.
Però sono arrivato all’appuntamento con tutta la tabella eseguita a dovere.
Berlino è stata una bella sorpresa, una bella città; l’expo è stato una super sorpresa, ricavato nel vecchio aereoporto della città con spazi enormi e con la solita organizzazione tedesca.
Il giorno della maratona la giornata era l’ideale per correre: temperatura attorno ai 6°C e cielo azzurro.
Alla zona di partenza si accedeva solo se provvisti dell’apposito braccialetto consegnato all’expo, per cui solo i runners potevano accedere all’area, immensa, davanti al Bundestag.
Dopodichè siamo stati incanalati nl parco per essere disposti nelle rispettive griglie.
Sono arrivato nella mia griglia con l’obbiettivo di scendere per la prima volta sotto le 3h e 15 minuti, ambizioso visto il personale da 3h17’06”, ma le premesse c’erano tutte.
Alla partenza, come sempre, ho corso i primi chilometri a continuare a dirmi di frenare, per poi lasciare andare le gambe senza sentire di forzare troppo.
Ci ha accolto un percorso veloce, e sopratutto con un pubblico incredibile.
Noto sempre che i nordici (Danesi, Norvegesi, etc.) sono i più calorosi, pochissimi italiani sul percorso, tanto per sottolineare la nostra completa apatia allo sport che non sia il calcio.
Per tutti i 42 Km non sono mancati gli incitamenti, incredibile quanta gente c’era sul percorso.
I chilometri sono passati via lisci: ho percorso i primi 5Km a 22’20” e poi i successivi a 22’21”; 22’36”; 22’51” .
Un leggero calo fisiologico per passare alla mezza a 1h 35’ 04”.
Perfetto direi.
La media è calata leggermente fino al 36° quando ho iniziato a sentire un pò di crisetta.
Al 38° è cominciata la mia maratona, ma i calcoli mentali mi dicevano che potevo anche arrivare a correre gli ultime 4195 metri a 5 minuti al chilometro, non potevo mollare……
La conferma nei chilometri successivi, la media era di 4’44” al km, era ormai fatta: i dolori erano forti ma stringevo i denti, era la mia occasione.
Poi quando ho girato l’ultima curva a sinistra e ho visto in lontananza la Porta di Brandeburgo, non ho pensato più a niente.
Niente poteva fermarmi: chiudo in 3h 13 min 17 secondi.
Chiaramente nuovo Personal Best.
Gran bella maratona.
La migliore delle 11 che ho corso finora.

mercoledì 1 maggio 2013

Rock 'n' Roll Madrid Marathon 2013


Gara dura piena di sali-scendi.
Ultimi 8 km in salita.
Freddo (4°C alla partenza)
Pubblico ottimo.
Tempo finale 3:18:14 
Soddisfatto!

lunedì 13 agosto 2012

Meglio di così non si poteva

Pertile_Rothlin_Olimpiadi_Londra_2012Olimpiadi di Londra 2012: di fronte alla squadra di extraterrestri africani non si poteva sperare di andare meglio.
Ruggero pertile chiude la sua maratona con un ottimo 10° posto con il tempo di 2h 12’ 45”.
 E i complimenti devono essere fatti anche a Valeria Straneo che dopo aver condotto per più di metà gara chiude all' 8° posto con un 2h25'27".
In attesa che gli extraterrestri abbandonino la Terra penso che i nostri due campioni possano tornare a casa a testa alta.

lunedì 12 marzo 2012

E che Vienna sia....

Avevo dichiarato in tempi non sospetti, che avrei "tirato il fiato" ovvero mi sarei astenuto per almeno una stagione dalle maratone e sopratutto da quello che comporta un carico di lavoro tale per poterle preparare.
Ma ecco quello che è successo: domenica scorsa, parto per la mia consueta uscita domenicale di una ventina di chilometri, e arrivo a correrne 33 senza troppi problemi.
Il giorno dopo ho qualche dolore che riaffiora, ma nella norma.
Così il passo è breve: inizio a surfare sul web e valuto qualche bella città europea da visitare....
In una settimana mi iscrivo alla Vienna City Maraton, prenoto albergo e volo, e stilo una tabella di preparazione, seppur in ritardo.
Ci sono ricascato, ma la tentazione di rivivere le emozioni di una maratona sono tanti.
Un segreto: quella famosa domenica che corsi per 33 Km mi sono portato un'integratore, cosa che faccio solo quando faccio i lunghissimi.
Mia moglie la chiama premeditazione!

martedì 22 dicembre 2009

Conferma

Ieri ho aperto la posta elettronica e a sorpresa, non me la aspettavo così in fretta, c'era una mail dal titolo:"Confirmation de votre inscription / Registration confirmation".
Fantastico!
La conferma per la Maratona di Parigi è arrivata.
Avrò il pettorale N° 9717 e partirò nella griglia gialla.
Ora non mi resta che spedire all'organizzazione il certificato medico per l'attività agoistica e la copia della tessera Fidal e poi aspetterò con ansia.
E' la mia prima esperienza all'estero e, visto che mio figlio di 6 anni desidara andare a Parigi, ho cercato di unire le due cose.
Partirò il 9 aprile 2010 con un pacchetto Terramia di 4 giorni.
Non vedo l'ora!
Adesso sotto con i lunghissimi.

giovedì 17 dicembre 2009

Maratona di Firenze 2009

E così arriva anche il 29 novembre 2009 e mi ritrovo in griglia a Piazzale Michelangelo per la mia seconda maratona.
La giornata, metereologicamente parlando, è buona: fresca e con cielo quasi sgombro da nuvole.
Si parte!
Lo so che i primi chilometri sono in discesa e cerco di controllarmi per non partire troppo forte, ma la foga mmmi porta a correre i primi 5 Km a 4'24" al chilometro.
Devo rallentare.
Continuo a ripetermelo ma giro alla mezza in 1h 36' 22 " con la media di 4'34" al Km.
Lo so che pagherò.
Passo il centro storico di Firenze tra un tifo da stadio.
E' fantastico e questo mi spinge, poi arrivo nel parco delle cascine, è il 35° Km.
La maratona mi presenta il conto degli errori precedenti e inizio ad avere dolori ed ad essere stanco.
Stringo i denti e continuo a correre, fatico a stare sotto i 5min/km.
Sul percorso incontro tanti "cadaveri", runners come me che stanno pagando più di me e sono costretti a camminare.
Riesco a superare la crisi, ma i ritmo non si alza e i dolori non si placano.
Torno nel centro storico: pontevecchio, piazza della signoria, il duomo e poi finalmete Santa Croce.
Non sono più in grado di intendere e volere, ma la concludo con il tempo di 3h 22' 18".
E' stata una sofferenza oltre il previsto, ma ne è valsa la pena!

mercoledì 16 dicembre 2009

2009: l'anno della maratona

E così ho concluso il 2008 con alle spalle 1.817 Km di corsa, per me tantissimi e con una promessa per il 2009: correre la mia prima maratona e scendere sotto 1:30 nella mezza.
Il 2009 si apre con la Verona Half Marathon, dove parto troppo forte e concludo in sofferenza in 1:36:12.
Intanto mi sono iscritto alla mia prima maratona: Roma.
Proseguo la preparazione con i miei bei lunghissimi e il 22 di marzo sono in griglia pronto ad affrontare la mia prima 42,195 Km.
Parto dall'ultima griglia e il primo chilometro non riesco a correre come vorrei a causa del "traffico" e lo concludo in 5'40".
Poi inizio a trovare spazio e corro come vorrei restando costantemente sotto i 5 min/km.
Arrivo bene alla mezza e poi inizio a calare fino al 35°Km quando, puntuale come un orologio svizzero, la crisi comincia a farsi sentire.
Corro tutto il rettilineo tra piazza Venezia e Piazza del Polpolo soffrendo (scoprirò poi che era anche in leggera salita) per poi tuffarmi nel centro storico.
Passo piazza di Spagna, fontana di Trevi e il centro storico tra 2 ali di folla incitanti che mi "spingono" a serrare i denti, poi passo davanti all'altare della patria e inizio a capire che è quasi fatta.
Il Polar segna 40 Km, ma la salita che porta verso il Circo Massimo si fa sentire.
Il ritmo sale fin oltre i 5'30" al Km.
Poi giro verso il colosse, la salita che fiancheggia è ancora una sofferenza, ma vedo mia moglie con i bambini che mi incita e mi passano tutti i dolori.
COrro verso il traguardo e chiudo in 3h 31'03".
Sono felicissimo ed emozionato anche se "non ne ho più".
Ho rotto il ghiaccio con la distanza regina, e ora penso già alla prossima.