sabato 23 novembre 2013

27^ Turin Marathon



Arrivo a questa maratona 6 settimane dopo Berlino, la mia maratona, quella della prima volta sotto le 3h e 15minuti (3h 13’ 17”).
Non potevo chiedere a Torino di assomigliare neanche lontanamente a Berlino, sia per la bellezza e l’emozione che mi ha trasmesso la gara teutonica, sia per il tempo che avevo realizzato.
E’ la mia 12^ maratona e solo una volta in precedenza ne avevo corse tre in un anno.
In mezzo alle due un altro personale sulla mezza a Cremona (1h 26’) e una preparazione di mantenimento.
Non arrivo in gran forma, nè fisica nè psicologica.
Comunque sia è sempre una maratona.
La domenica mattina è coperta e la temperatura è attorno ai 8°C, l’ideale per correre.
La prima brutta sorpresa la incontro prima della partenza, quando l’assenza delle griglie crea una confusione da gara paesana.
Non capisco proprio il perchè dell’assenza delle griglie.
Siamo stipati tutti insieme, gente da 3 ore e gente da 5, ed in più dopo la piazza ci aspetta un bell’imbuto.
E’ il caos totale.
Passato il primo chilometro si comincia a correre fluidamente e le gambe girano.
Il percorso è filante ma senza anima viva a incitare.
Passo i primi 10Km a 44’44”, uhmm…. troppo veloce per la preparazione che ho avuto.
Prendo i sali (o meglio, quello che viene spacciato per sali) al 2° ristoro: mi basta un sorso per capire l’oscenità del contenuto, sembra una bibita super gasata; mi rovinerà lo stomaco per tutta la gara.
Il passaggio nel vari centri cittadini porta anche ad incontrare un pò di tifo, finalmente.
Confermo il passaggio alla mezza in 1h35”19”, ancora troppo veloce, ma le gambe girano.
Al 30° giro in 2h16’44” in leggero calo, ma è l’inizio del calvario.
Berlino mi presenta il conto e i tempi si alzano fino a sfiorare i 5’/km.
I dolori si accentuano e dureranno fino alla fine.
Il pubblico torinese si rivede solo all’ultimo chilometro, davvero bello.
Chiudo in 3h15”40”, un ottimo tempo insperato prima della partenza, ma tanta sofferenza.
Peccato per l’organizzazione che ha lasciato parecchio a desiderare per come ha gestito la partenza e i ristori, sicuramente non rifarò questa maratona.
Il pubblico è il classico italiano… assente.