domenica 31 ottobre 2010

Venezia a freddo

Ad una settimana da Venezia, stamattina nella mia seconda uscita dopo la maratona (la prima solo giovedì per 8K scarsi), i 17 Km corsi mi hanno aiutato ad isolarmi un pò dallo stress lavorativo della settimana e a ripensare alla Venice Marathon di domenica scorsa.

Ripensando alla gara la dividerei in 3 parti:
  1. avvicinamento a Venezia a fianco del Brenta, un bel percorso, forse ad un certo punto un pò noioso
  2. Mestre tra città, parco e l'inferno del ponte della Libertà
  3. Venezia: l'apoteosi
Mi permetto di dire che se non fosse per gli ultimi due km spettacolari sia dal punto di vista scenografico che dal punto di vista del pubblico, non sarebbe stata poi sta gran maratona come me la aspettavo.
Però tutto è andato bene: il meteo, il soggiorno, il mio tempo (un discreto 3:24) e l'organizzazione, anche se da più parti ho sentito delle lamentele, io personalmente non ho nulla da dire, forse un pò di carenza di integratori nella prima parte della gara.
Altra nota negativa il mancato passaggio in Piazza S.Marco causa acqua alta, ma qui la colpa non è di nessuno, solo casualità.
La rifarei?
Dovessi scegliere di rifare una italiana sicuramente rifarei Roma.
Ricordo della vigilia: Stefano Baldini all'expo, un ex campione che mancherà allo sport italiano.

lunedì 25 ottobre 2010

25^ Venice Marathon

Il giorno della mia Venice Marathon inizia alle 5:30, complice una notte travagliata per quello che ho mangiato la sera prima e sopratutto per la tensione pregara.
Scendo a fare colazione con gli amici che alloggiano nel mio stesso albergo, solita colazione come sempre ho fatto prima dei miei lunghi e poi in camera a prepararsi.
Ci spostiamo a piedi verso piazzale Roma, fortunatamente siamo vicini e fortunatamente abbiamo una convenzione che ci assicura un posto a sedere su un pullman granturismo fimo alla zona partenza.
Vediamo partire chi non ha questa convenzione, sono stipati in piedi sui pullman che solitamentre fanno servizio urbano, non li invidiamo.
Il trasferfimento dura una mezzoretta e a metà strada l'autista accende i tergicristalli, brutto segno: piove.
Raggiungiamo Stra e ci rifugiamo nel tendone per ripararci dal freddo.
Manca ancora un'ora e mezza, dovrei incontrare gli amici del forum, ma la coda per il bagno e lo speaker filo-nazista con l'accento tedesco mnaccia: " Dovete consegnare le Porse prima delle otto e trenta !"
Mette ansia!
Così ci cambiamo, ci spalmiamo ben bene di crema riscaldante, vaselina nei posti giusti, cerotto para capezzoli, coperta termica e sacco nero a mo di vestitino e ci dirigiamo verso la consegna delle borse, quindi in griglia.
Mancano ancora 40 minuti e sono già in griglia.
Cerchiamo di compattarci per scaldarci, mentre inizia a volare sopra le nostre teste l'elicottero della diretta TV.
Ad un certo punto sembra spuntare un raggio di sole, ma dura pochi secondi e se ne va.
Vabè, l'importante è che non piova.
Lospeaker ci annuncia che per motivi di sicurezza (acqua alta) il pasaggio in Piazza S.Marco non ci sarà, peccato!
Arriva il momento delle partenze, handbike e donne top runner partono prima, aprono le nostre griglie e finalmente lo sparo.
Si parte per questa nuova avventura, la mia quarta maratona.
Cerco di partire piano in compagnia dell'amico Carmine e i primi Km passano senza nessun intoppo, ogni km il Garmin mi mostra la media degli ultimi 1000 metri, i primi 5 km li faciio alla media di 4:48/km, va bene.
Poi le gambe iniziano a girare meglio e abbasserò la media di 4 secondi, regolare fino alla mezza.
Intanto ogni 5 km si entra in un paese diverso, prima Dolo poi Mira, Oriago e ad ogni centro abitato c'è un pò di pubblico che non guasta mai, accompagnati dai gruppi musicali che ci caricano.
La riva del Brenta è bella, tranquilla, invidio un pò chi si allena da queste parti.
Passo sul tappeto della mezza a 1h: 39 min: 35 sec.
Va bene, ma so che poi perderò parecchi minuti.
Lo scenario cambia, ci troviamo nella zona industriale di Marghera, abbastanza triste.
Poi ecco il sottopassaggio, poco dopo averlo imboccato i Garmin all'unisono beeppano per avvisare che hanno perso il segnale satellite.
Quando esco mi sballerà il conteggio chilometrico.
Intanto la fascia cardio inizia a dare valori altissimi, non importa, correrò senza contagiri.
All'uscita del sottopassaggio il panorama è cambiato totalmente, siamo in città, Mestre.
Amo i percorsi cittadini perchè c'è sempre pubblico, e anche la gente di Mestre ci mostra il suo affetto, opratutto quando passiamo in una piazza, dove c'è parecchia gente.
I bambini cercano "il cinque" e quando posso glie lo concedo in senso di ringraziamento.
La velocità, con tutto questo tifo, sale inevitabilmente.
Il pubblico si dirada ed ecco il ponte che porta al fatidico parco di S.Giuliano.
Lo supero e mi tuffo nel parco, dove mi accoglie una salita che però supero senza problemi.
I tempi cominciano ad alzarsi attorno ai 4:50/km.
Poi esco dal parco contento di averlo superato senza grossi problemi e, dopo un saliscendi sulle rampe automobilistiche ecco il cartello luminoso di accesso al ponte della Libertà.
Il ponte non si vede ancora.
Ecco il maxi cartello verde con la scitta "VENEZIA".
E poi il ponte.
Mi accoglie subito il vento e sono solo.
Si incontrano solo "cadaveri" di chi ha ceduto e cammina con la sofferenza sul volto.
Ok ci siamo: ecco la crisi.
l'ultimo km lo corso solo a 3 secondi sotto i cinque ma sono in difficoltà.
Abbasso la testa e cerco di non guardare la fine del ponte.
Venezia è ancora un'immagine sfuocata dalla foschia.
I 3 chilometri successivi li correrò a 5:10 / 5:12 al km
Ai 35 prendo sali e acqua dal ristoro e cerco di trovare qualche energia.
Il ponte non finisce mai, mi sembra di essere sempre lì.
Poi alzo la testa e vedo la rampa in salita che  svolta a sinistra, il ponte è finito.
Ancora uno sforzo per scollinare, e poi giù verso il porto.
Pensavo che fosse finita invece il porto mi fa ancora soffrire, i 2 chilometri di porto li passo appena sopra al 5 al km.
La crisi è passata, poi finalmente il primo dei 14 ponti.
Il pubblico ricomincia a farsi sentire, le gambe non ne hanno più, ma adesso è il momento di godersi lo spettacolo.
Via un ponte, poi un'altro.
I lastroni sono bagnati dall'alta marea e a volte l'onda sale fino a bagnarci le suole delle scarpe.
La gente è sempre di più e i ponti li supero senza grossi problemi, per inerzia, pensavo peggio.
Ecco il ponte su canal Grande, questo è tosto, ma passo anche questo.
Ora siamo in zona Piazza S.Marco, la gente è tantissima e ci spinge verso i ponti mancanti.
Sento qualcuno che grida "Forza Bergamo", ho la forza di alzare un braccio in segno di ringraziamento.
Gli ultimi ponti sono uno spettacolo, le persone sono letteralmente attaccate sulle transenne ad incitarci, si corre tra due mura di folla.
E' fantastico.
Ecco l'ultimo ponte.
Poi il rettilineo di arrivo si allarga, cerco mia moglie e mio figlio sulle tribune, riesco a vederli e a mandar loro un bacio.
Alzo le braccia e supero il traguardo.
Mi mettono la medaglia da finisher.
3h 24 min 57 sec
Buon tempo e bella maratona!

giovedì 21 ottobre 2010

Ormai ci siamo

Eh si!
Oggi ho concluso l'ultima settimana di allenamenti in vista di Venezia.
E' stata la settimana dello scarico, quella dei mille dubbi e dei dolorini che appaiono e scompaiono.
Domenica scorsa ho corso per 15K, erano mesi che la domenica non correvo così poco,
Poi martedì solo 10K tranquilli.
Ieri il rito della depilazione (la odio!).
Stamattina il massaggio pre-maratona.
Stasera gli ultimi 8K scarsi.
Sinceramente delle 4 settimane pre-maratona che ho vissuto è quella che meno mi ha messo dubbi, ma le paranoie del poco allenamento in questa settimana sono riuscito a farmele venire lo stesso.

Domani preparo il bagaglio e sabato mattina parto in direzione expo per poi raggiungere l'hotel nel cuore di Venezia.
La preparazione è filata via liscia e i compiti sono stati svolti senza troppi intoppi.
Adesso manca solo la gara!
Venezia sto arrivando!!!

venerdì 15 ottobre 2010

La lettera di conferma

E' finalmente arrivata la lettera di conferma per il rititro del pettorale alla 25^ Venice Marathon.
L'ho prontamente scaricata e stampata (in duplice copia... non si sa mai).
L'attesa comincia a farsi sentire.
La settimana passata l'ho terminata con l'ultimo lungo da 26K, finito bene e che mi ha dato fiducia.
Qualche dolorino alla tibia c'è ancora, ma sono in un momento della preparazione decisamente tirato, non posso dunque lamentarmi, anche perchè correndo non sento praticamente niente.
Questa settimana è quella dell'inizio dello scarico, è il momento più bello perchè si alleggeriscono i carichi, ma anche quello che mette più ansia di "allenamento insufficiete".
A dire la verità le ultime due sedute le ho svolte come di consueto con un allenamento di corsa lenta e, ieri, con un medio.
Domenica però correrò per soli 15K.
Ormai il countdown segna nella casellina dei giorni solo una cifra!

lunedì 4 ottobre 2010

L'apice della preparazione

Ieri lunghissimo da 36K come da tabella.
Come è andata?
Bene: partito a 5/km e dopo qualche km ho cominciato a carburare fino ad arrivare al mio solito 10-12 K quando inizio a viaggiare.
Ho volutamente corso tranquillo e, considerato che ho bevuto solo 2 sorsi d'acqua al 9° e al 32° al passaggio davanti a casa dove avevo lasciato 2 bottigliette d'acqua, e ho ingerito 2 integratori al 16° e al 31°, posso essere soddisfatto.
Considero il lunghissimo da 36 l'apice della preparazione che mi dice come sto e da cui non è più possibile migliorarsi, visto che inizio con lo scarico.
Ho iniziato a sentire la stanchezza dopo il 28° ma penso sia normale.
Ho chiuso con una media di 4,48/km.
Cosa mi ha detto quindi questo allenamento?
1) penso di essere pronto per Venezia
2) sicuramente non farò il personale
3) c'è sempre da soffrire!